Il fittone della goliardia bologneseA Bologna, nella lingua parlata, la parola “fittone” indica genericamente un pilastro di pietra, comunissimo un tempo per salvaguardare le colonne dei portici dalle ruote dei carri, o posto anche a impedire l’accesso di carri e veicoli a vicoli o strade del centro troppo strette per consentirne il passaggio.Uno di questi fittoni, ben scolpito in pietra d’Istria, dalla forma agile e slanciata che si allargava leggermente sulla punta rotondeggiante, era posto all’ingresso di una stradina in pieno centro, Via Spaderie, vicino alle Due Torri, divenendo simbolo degli studenti della vicina università. L'intrico di stradine risalenti al medioevo, che costituivano parte del centro di Bologna, nei primi anni del 1900 fu cancellato e sostituito da tre grandi strade che diedero origine alla attuale viabilità. Via Spaderie era una di queste stradine e dall'oggi al domani sparì dalla toponomastica cittadina, ma gli studenti non vollero rinunciare al loro simbolo: con in testa il copricapo abituale di allora: la paglietta con nastro di colore diverso a seconda della Facoltà frequentata, sradicarono il Fittone dalla strada e lo portarono solennemente in corteo fino in Via Zamboni, dove fu murato all’inizio del portico della sede dell’Università, all inizio del portico di Palazzo Poggi. Lì rimase fino agli anni ’60, onorato e venerato da tutti i Goliardi bolognesi. Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, furono compiuti reiterati tentativi, da parte di ordini Goliardici di altre città, di impadronirsi del Fittone (già restaurato nel 1931): impresa non facile, visto che si trattava di una colonnina di pietra murata nella pavimentazione. In uno di questi però, il fittone subì gravi danneggiamenti e venne ridotto in pezzi. Si trattava di un oggetto storico e giustamente l’Università recuperatolo, lo fece restaurare ma da allora provvide a conservarlo all’interno, tra i propri cimeli. In seguito si provvide a ricollocare al suo posto una copia perfetta, in pietra, dell’antico Fittone. Inizialmente protetta da una gabbia di ferro, che poi si preferì togliere, per affidare giustamente l’antico simbolo al rispetto e alla civiltà degli studenti. (estratto da Bologna Planet) |